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MUSICA // Intervista a Gianni Testa, Presidente di giuria al Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2022

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di Simone G.

Ciao Gianni, come nasce il Festival della Canzone Cristiana e la tua collaborazione con questo nuovo evento nazionale.

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Parte da un’idea del Direttore Artistico Fabrizio Venturi e del Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, un progetto immediatamente sposato dal Comune di Sanremo. Io l’ho saputo tramite alcuni artisti che volevano partecipare e incuriosito ho scritto una mail in segreteria. Sono stato immediatamente ricontattato da Fabrizio: abbiamo fissato un appuntamento a Roma, abbiamo preso un bel caffè e abbiamo parlato come due vecchi amici. Si è creato un feeling pazzesco che non nasce soltanto tra persone che si conoscono a livello umano ma è stata la nostra spiritualità a travolgerci viaggiando sugli stessi binari. Il giorno dopo ha chiamato Fabrizio chiedendomi se avessi il piacere di essere il Presidente di Giuria. E lì, io ero ancora incredulo ma così è stato.

Sarai il presidente di giuria, un compito sicuramente non facile. Sei emozionato? Come valuterai le canzoni in gara.

Intanto parliamo di un evento che non è soltanto “musica” ma che è spirito ed evangelizzazione quindi sarà per me molto complicato “giudicare” perché credo che la prima cosa che dovrò valutare sarà il messaggio che mi arriverà durante le esibizioni. Non è fondamentale la forma in cui saranno scritti i brani o il modo in cui verranno cantati, anche se resta importante, ma sarà essenziale il messaggio che potrebbe colpirmi emotivamente e spiritualmente. Quindi oltre alla parte musicale valuterò l’impatto emotivo dell’esibizione nella sua totalità. Prevedo allora tre fattori diversi: Musica, Testo e Messaggio spirituale. Le emozioni li aspetto dai concorrenti.


È un Festival che da subito ha attirato l’attenzione mediatica. Vista anche la tua fede che importanza ha per te?

Totale. Perché per la prima volta in un evento musicale vengo coinvolto non soltanto per le mie competenze musicali e discografiche ma anche per il centro del mio cammino di fede.


Negli ultimi anni una continua crescita. Joseba è una tua “creatura”. Quali servizi offre agli artisti?

Noi non forniamo servizi agli artisti ma adottiamo gli artisti: gli facciamo entrare in casa a Joseba e lì cerchiamo di farli crescere. Creiamo dei team di lavoro in cui gli artisti possono esprimersi ed essere aiutati da autori e compositori di dichiarata fama per rendere professionale ciò che loro vorrebbero esprimere. Joseba è una mia creatura che cresce altre creature. Dopo la scrittura, gli artisti vengono seguiti in tutto il loro percorso: dagli arrangiamenti alla distribuzione, alla promozione, ai social, ai video. Tutto il progetto artistico deve avere un unico obiettivo: cercare il centro dell’arte e curarlo a 360 gradi. Ci avvaliamo di stylists, make-up artists, arrangiatori, videomaker: professionisti come Emanuel Lo, Valerio Carboni, Silvana Matarazzo, Valerio Matteo, Eugene e tanti altri. Un’artista che arriva a Joseba deve soltanto sedersi, lasciarsi coccolare ed essere vero. A tutto il resto pensiamo noi.

Sanremo sembra diventata una seconda casa per te. Raccontaci la tua esperienza in giuria ad Area Sanremo.

Sono stati anni molto intensi, pieni di gioia e di responsabilità. Mi piace l’aria che si respira a Sanremo e l’entusiasmo con cui i giovani artisti si affacciano in questi grandi eventi, con delle grandi commissioni, per cercare di comprendere se sono pronti a fare il grande salto. Poi c’è anche chi non accetta il giudizio e polemizza. Ma tutto questo fa parte del gioco.


Tre consigli da dare ad un artista che vuole intraprendere il percorso discografico.

Credere in sé stesso ma comprendere i propri limiti; la determinazione, la grinta e il rispetto per il prossimo sono fondamentali. Sicuramente è utile affiancarsi ai grandi professionisti che possano aiutare in questo percorso. E non per forza professionisti che hanno già lavorato con nomi importanti ma produttori che amano fare questo lavoro e che hanno le capacità giuste per poter stare al passo con i tempi.

Hai lavorato con molti artisti, ce n’è uno in particolare che vorresti produrre? E perché.

Mi piacerebbe molto produrre una star internazionale perché mi diverto a costruire i personaggi che sanno cantare, ballare, fare musica e magari anche recitare. Sono sempre stato affascinato da Tiziano Ferro che ritengo tra i più “alti” poeti contemporanei. Però in generale non ho un preferito, vorrei sempre lavorare con gli artisti con cui sto bene anche a livello empatico.


È già una realtà consolidata, ma dove può arrivare ancora Joseba? Che obbiettivi hai?

Io vorrei che un giorno Joseba potesse diventare una multinazionale. Non mi accontento mai dei risultati, ne sono soltanto orgoglioso e felice. Vorrei però che l’atmosfera di casa che si respira lavorando con noi potesse restare sempre il nostro punto di forza.


Ti contattano molti artisti? Quali sono i servizi della label?

Ogni giorno mi contattano tantissimi artisti e io rispondo a tutti, ovviamente con i tempi tecnici necessari. Ci scrivono su tutti i canali social personali e anche su quelli della Joseba Publishing e della Joseba Label: Facebook, Instagram e Twitter. Rispondo anche alle email all’indirizzo scouting@josebapublishing.com dove chiunque può proporsi. Sono abituato di ascoltare sempre tutto e tutti.

 

http://www.giannitesta.com/

 

 

 

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