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“Il Genio dell’Arte sulla Testa”: intervista esclusiva a Giuseppe Fata. Un cammino tra Arte e Fede.

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La felicità è riuscire a regalare bellezza
a chi guarda le mie opere

Nel panorama del Made in Italy, il suo nome è senz’altro, tra quelli che hanno contribuito a tenere alto il valore della bellezza e dell’eleganza. Artista di fama internazionale nel corso della sua carriera artistica è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, solo per citarne alcuni, tre “Golden Lady Award”, gli Oscar della moda, design e arte degli Emirati Arabi Uniti, conferitagli dalla famiglia Reale durante il prestigioso evento che celebra le eccellenze italiane.

Il fashion designer Giuseppe Fata, noto come “Il Genio dell’Arte sulla Testa”, è conosciuto in tutto il mondo per le sue opere che esaltano la bellezza e l’eleganza delle creazioni sartoriali. Forte dentro di sé il richiamo della sua terra di origine, la Calabria, che è riuscito a trasformare in arte anche attraverso la sua continua sperimentazione artistica. Recentemente Giuseppe Fata, durante l’evento esclusivo del marchio Alfa Romeo Junior, ha presentato per l’occasione la sua opera “Italian Elegance Behind the Wheel” una fusione unica di eleganza e innovazione.  In quest’intervista esclusiva l’artista Giuseppe Fata ci parla della sua arte, tra l’amore per la Calabria e il suo nuovo progetto “Simulacrum”.

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Tu sei uno degli stilisti più originali ed innovativi del panorama internazionale. Alla luce della tua esperienza come è cambiata la moda dai tuoi inizi?

Ho sempre detto che sono stato tra le ultime generazioni tra quelle fortunate a vivere l’ultima fase della vera alta moda. Lavorare a fianco di grandi maestri della moda è stato un vero privilegio. Una grande formazione tra il passato e la nuova visione contemporanea di un percorso di cambiamenti e la trasformazione di stili. Io rimango dell’idea che il passato abbia dato molto nel lavoro  ben fatto a mano e con il buon gusto creato dalle sapienti mani di grandi artigiani. Oggi si sta cercando di ritornare al passato, quello fatto bene e che duri nel tempo con la modernità che trovo giusto ci sia. L’eleganza di un capo o un pezzo creativo deve rimanere nel tempo e essere sempre attuale. 

Nelle tue creazioni l’attenzione ai dettagli è davvero degna di nota ed ogni collezione è un’evoluzione di quella precedente. Qual è il processo che un fashion designer mette in atto per passare da una collezione allo scrivere una nuova pagina di emozioni successive?

Le collezioni moda che presento a Milano e a Parigi sono sempre in evoluzione. Tra una collezione presentata e quella nuova nel mezzo c’è un continuo di emozioni…perché mentre creo la collezione da presentare …contemporaneamente con le sensazioni esprimo già la futura collezione. A volte mi fermo sulla collezione che sto realizzando per creare quella successiva prendendo degli appunti di colori, materiali e schizzi.  Diciamo che la collezione in atto produce quella successiva.

Per ideare le tue collezioni ci sono altre forme d’arte che catturano la tua attenzione?

Vengo catturato da qualsiasi cosa mi colpisce.  La mia attenzione si sofferma nel dettaglio è proprio lì che spesso trovo degli spunti creativi. Inoltre sono molto importanti per la mia ispirazione e la  mia visione i viaggi in giro per il mondo e i patrimoni artistici del nostro paese. 

La tua ultima collezione Simulacrum esplica in maniera indiscutibile la tua visione del concetto di preziosità potenziato dalla figura della Madonna in particolare quella vestita. Un progetto questo a cui tieni molto. Come nasce? Ce ne vuoi parlare?

Le Madonne vestite sono un patrimonio artistico, storico e culturale della nostra Italia, da tutelare e conservare. L’ultima opera è un pezzo unico che ho voluto presentare a Noto, alla Cattedrale perchè questa città é patrimonio Unesco e non potevo non presentare questo progetto nella capitale del Barocco. L’opera è rappresentata dall’ immagine di una Madonna in stile barocco a cui sono molto legato. Fin da bambino mi ha sempre accompagnato nel mio percorso di vita e professionale. E grazie a Lei se oggi gran parte del progetto Nazionale SIMULACRUM ha una visibilità di un concetto nuovo nel mondo dell’arte sacra concepita sulla testa…come Testa Scultura Sacra perché  è finalizzato ad elevare la bellezza del pensiero e della creatività nella espressione massima di spessore culturale, divino e spirituale.

Nella tua lunga carriera hai avuto la possibilità di lavorare con i più grandi professionisti del tuo settore. C’è un brand con il quale oggi ti piacerebbe collaborare?

Patrizia, esattamente come tu stessa dici, io faccio parte di quella generazione che ha avuto il privilegio di lavorare per ventanni a fianco dei grandi maestri dell’alta moda italiana e internazionale. Oggi posso dire che va bene così! In futuro lascio decidere il tempo.

Quanto è importante riuscire a trasferire, nel proprio ambito, anche ad altri i valori legati alle proprie tradizioni, alla propria cultura, come sei riuscito a farlo tu portando la Calabria nel mondo?

La mia formazione nasce e cresce con dei valori importanti che da generazioni vengono tramandate dalla mia famiglia. Questi valori mi hanno forgiato. Mi hanno portato a credere in un sogno che si poteva realizzare. Proprio grazie a questi valori, all’ambizione di un ragazzo, di una piccola realtà del sud, che un giorno avrei donato alla mia Calabria qualcosa di unico ed originale nel campo artistico. La mia arte quella della Testa Scultura.

Molte le festività religiose soprattutto quelle dedicate alla figura della Madonna hanno radici profonde nel tessuto culturale calabrese. Non sono semplicemente sfilate religiose, ma un affascinante e intenso momento di impegno collettivo. Che ricordi hai di Giuseppe bambino legati a queste ricorrenze? 

La mia vita è legata a tutto ciò. Sono le mie radici,le mie fondamenta. In famiglia abbiamo avuto delle personalità religiose, come l’Abate Martino primo cugino di mia nonna paterna ed anche altre figure appartenenti al clero. Da bambino andavo sempre in chiesa con mia nonna materna lei era una donna molto credente e contribuiva a gestire con altri anziani le opere della chiesa. Io ero affascinato di crescere con queste figure, per me erano esempio di grande saggezza ed umiltà e che al giorno d’oggi è davvero raro il ripetersi. I loro valori hanno accompagnato tutta la mia vita e hanno fatto di Giuseppe Fata un uomo,  che aldilà del percorso professionale e di successo che ha avuto, non ha mai dimenticato da dove tutto è nato e quello che di più vero esiste.  Devo ringraziare anche loro se oggi sono quello che sono. La bellezza di queste origini, di queste radici culturali calabresi così profonde penso sia la bellezza di vivere in armonia con la mia arte e con me stesso. Il ricordo  più frequente è di questi anziani di un tempo vestiti di nero le donne avevano delle trecce che avvolgevano il loro capo con uno stile antico che oggi si è perso Ho sempre visto la loro grande devozione verso la figura della Madonna addolorata e quella della Madonna dell’Affrontata. Sono emozioni indescrivibili che porto e custodirò sempre dentro di me. 

Sei felice di essere riuscito a realizzare un’opera cosi  unica e a chi la dedichi?

La felicità è riuscire a regalare bellezza a chi guarda le mie opere. Dedico tutto alla mia famiglia da sempre, a mia madre e a mio padre per avermi dato la vita.

In occasione del Giubileo 2025 avremo modo di poter ammirare un’altra  tua collezione che verrà presentata proprio a Roma. Puoi rivelarci qualche  anticipazione?

Il Giubileo 2025 è un occasione importante che andremo a vivere e condividere. Si sta lavorando a un qualcosa di bello con la chiesa e vari enti istituzionali di cultura e arte. Verrà presentata nel mese di febbraio in occasione delle giornate mondiali degli Artisti. Un’opera che sarà simbolo degli artisti. Sarà un’opportunità che vedrà molti Artisti ritrovarsi tutti insieme in questo momento speciale. Vi lascio con questa riflessione: Fin dai tempi più remoti la figura della Madonna ha ispirato gli artisti di tutti i Paesi del mondo. 

Patrizia Faiello

 

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